Quando aspettarsi che un bambino inizi a dire le sue prime paroline e come si passa dai suoni della lallazione alle parole riconoscibili.
“Ma a che età iniziano a parlare i bambini?” è una delle domande che più spesso i genitori mi rivolgono.
Innanzi tutto occorre sapere che un bambino arriva a dire le sue prime paroline solo dopo aver già acquisito un bagaglio ampio di competenze comunicative ed essere un comunicatore efficace pur non sapendo ancora parlare.
il linguaggio verbale è il punto di arrivo di un processo molto più ampio
che si sviluppa fin dai primissimi istanti di vita e che prevede, innanzi tutto, l’intenzionalità, cioè il desiderio di voler interagire e comunicare con l’altro.
Prima delle parole
Un bambino inizia a vocalizzare già nei primi mesi di vita. Piano piano, sperimentando la voce, ascoltandosi ed osservando sempre con più attenzione gli adulti che parlano con lui, impara a controllare meglio i movimenti della sua bocca fino ad entrare nella fase della lallazione.
Ora il nostro bimbo produce in maniera ripetitiva sillabe composte da consonanti e vocali alternate, chiaramente riconoscibili, e si diverte anche moltissimo nel farlo!
“ba-ba-ba-ba-ba-ba, te-te-te-te-te, na-na-da-da-ba,…” La lallazione di un bambino può essere molto frequente, soprattutto durante le routine quotidiane, e “rumorosa”, ed è bene che sia così! Una lallazione ricca e varia è indice di uno sviluppo sano del linguaggio mentre, al contrario, una quando è scarsa o assente, può essere il segnale di una difficoltà.
La fase della lallazione generalmente inizia intorno ai 5 mesi, o comunque entro il primo anno, e termina quando il bambino comincia ad utilizzare tutti questi suoni “allenati” per imitare le prime paroline vere e proprie.
“Ma quindi, a che età iniziano a parlare i bambini?”
Le prime parole
Sappiamo che generalmente i bambini iniziano a dire le prime paroline intorno ai 12 mesi, con tanta variabilità l’uno dall’altro, ma comunque entro i 15-18 mesi: ricordiamoci che in questa fase anche suoni onomatopeici come i versi di animali, il brum della macchinina o il tu-tu del trenino, sono considerati parole, purché sia chiaro che il bimbo li utilizza per riferirsi proprio a quegli oggetti.
Ma questo può accadere solo quando un bimbo ha stabilizzato alcune fondamentali abilità precedenti:
- se non ci sono disabilità o difficoltà “fisiche” (a livello uditivo, sensoriale o articolatorio);
- se c’è stata una buona lallazione
Le prime parole che un bambino produce sono, per la maggior parte, formate proprio da quei suoni e quelle sillabe che ha allenato nei mesi precedenti con la lallazione. Sono generalmente parole di 1 o 2 sillabe (spesso ripetute), come bau, bum, via, mio, mamma, papà, nanna, bubù,…; - se c’è una buona comprensione verbale
Un bambino può produrre una nuova parola solo se ha ben chiaro il suo significato, quindi se ha creato il link tra nome e oggetto; - se i prerequisiti del linguaggio sono presenti e stabili
In particolare, se l’intenzionalità comunicativa, l’imitazione e l’attenzione congiunta sono ben consolidati e possono permettere al bambino di avere accesso ad un livello linguistico più organizzato.
In assenza dei giusti presupposti, le prime parole non emergeranno così facilmente nei tempi canonici.
Per questo è fondamentale che come genitore, nonno, educatore, tu sappia come stimolare ogni giorno il tuo bimbo, e accompagnarlo nel raggiungimento dei suoi obiettivi linguistici e comunicativi!
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