La Disprassia Verbale può rallentare molto lo sviluppo del linguaggio di un bambino. Capiamo meglio in cosa consiste e come riconoscerla.

La Disprassia Verbale Evolutiva è uno dei disturbi di linguaggio che può presentarsi nei bambini, in maniera isolata oppure associata ad altre difficoltà comunicativo-linguistiche, cognitive o motorie.
La caratteristica principale di qualunque forma di disprassia riguarda la difficoltà di pianificare correttamente un movimento volontario.

Un bambino con Disprassia Verbale non riesce a capire come si fa a parlare.

Ha difficoltà ad organizzare e mettere in sequenza i movimenti che servono per produrre suoni, sillabe e parole.

Osserva gli adulti parlare, vorrebbe imitare e ripetere, ma si chiede: come faccio? quale comando devo dare alla mia bocca, alle labbra, alla lingua, per far uscire quel suono o quella parola?

Segnali di rischio da osservare nei bambini

I bambini con Disprassia Verbale, fin da piccolissimi, non riescono ad imitare ed “esercitare” quei movimenti che servono ad imparare a parlare.
Il loro linguaggio può essere caratterizzato da diversi segnali:

  • lallazione scarsa o assente nel primo anno di vita (sono bambini estremamente silenziosi)
  • produzione di pochissimi suoni, spesso sempre gli stessi, e a volte nemmeno ben riconoscibili come suoni della nostra lingua
  • le prime parole possono uscire fuori anche molto tardi, dopo i 30-36 mesi, e possono essere bambini non verbali anche fino ai 3-4 anni
  • danno l’impressione di voler provare a parlare ma senza riuscire

Questi segnali possono essere comuni anche a bambini con un importante ritardo di linguaggio o una difficoltà fonologica, ma ci sono alcuni segnali che caratterizzano in maniera specifica il linguaggio dei bambini con Disprassia Verbale nel momento in cui iniziano a parlare:

  • per dire una stessa parola fanno sempre “errori” diversi: per dire cane possono dire una volta tane, una volta ca, una volta tan, o addirittura usare dei suoni che non c’entrano nulla (one)
  • fanno tanti “errori” anche nell’uso delle vocali (nu-nu per dire nonno) e possono anche non riuscire a dirle tutte
  • possono riuscire a dire alcune parole in modo automatico, ma non saperle poi dire su richiesta: dicono bau bau mentre giocano con gli animali, ma se gli si chiede “come fa il cane?” non riescono a dirlo
  • sviluppo lessicale estremamente lento (cioè faticano ad aumentare il numero di parole prodotte)
  • sembrano muovere la bocca in modo “strano” quando parlano
  • hanno una prosodia alterata: sembrano parlare lentamente, danno alle parole delle intonazioni strane, tendono a sillabare le parole lunghe
  • possono non riuscire a dire parole di 2 sillabe o più
  • quando arrivano a produrre le frasi, spesso fanno molti errori morfo-sintattici, come usare verbi all’infinito (io giocare palla) o non usare articoli o preposizioni, ecc…

Disprassia Verbale o Disprassia Orale?

Bisogna ricordare che la Disprassia Verbale e la Disprassia Orale non sono la stessa cosa, e che un bambino potrebbe avere entrambe queste difficoltà di organizzazione motoria o soltanto una.

Un bambino con Disprassia Verbale, ad esempio, potrebbe non avere difficoltà nel gestire i movimenti della bocca durante il pasto e la masticazione, e potrebbe imparare ad imitare alcuni movimenti non verbali (soffiare, gonfiare le guance, sollevare la lingua, solo per dirne alcuni) senza che questo poi serva ad aiutarlo nello sviluppo del linguaggio e delle parole.

Saper differenziare i segnali di una Disprassia Verbale è uno step fondamentale della diagnosi medica e della valutazione logopedica, poiché permette di definire il protocollo di terapia più adatto al bambino per aiutarlo a raggiungere i suoi obiettivi linguistici nel più breve tempo possibile.

Se hai dubbi sul fatto che il tuo bimbo possa presentare questo tipo di disturbo, ricorda che puoi contattarmi qui per una consulenza online personalizzata.

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