Consigli e strategie per trasformare la lettura di un libro in un momento di importante stimolazione del linguaggio.

Abbiamo già visto, nel precedente articolo, quanto sia importante abituare i bambini, fin dai primissimi mesi di vita, a condividere dei momenti di “lettura” insieme a mamma e papà, e come farlo (se non lo hai ancora letto puoi cliccare qui).

Ma cosa cambia man mano che il bambino cresce? Come modificare il nostro modo di coinvolgerlo, man mano che diventa sempre più attivo nella comunicazione?

In questo articolo voglio spiegarti 3 strategie importanti per arricchire il momento della lettura condivisa con il tuo bambino. Ma prima…

…quali libri utilizzare?

Prima di spiegarti le 3 strategie, ti suggerisco di utilizzare a questo scopo i LIBRI DESCRITTIVI, come questi:

(Ho parlato accuratamente dei libri descrittivi e delle altre tipologie di libri per bambini presenti in commercio, nell’articolo Libri per bambini 0-3 anni – Guida alla scelta)

Ed ora ecco le 3 strategie:

1 – Trasformare la lettura in un DIALOGO

Fin da quando il bambino inizia ad avere un suo primissimo vocabolario espressivo, è il momento di coinvolgerlo nella lettura del libro costruendo una vera e propria conversazione a partire dalle immagini.

Inizialmente è importante che sia tu, in qualità di adulto, a guidare lo scambio comunicativo, perché il bambino potrebbe non essere ancora abituato a questa modalità di interazione. Per dare inizio al dialogo puoi:

  • commentare con enfasi un personaggio, un’azione o una situazione della storia
  • fare una domanda sull’immagine che state guardando

In entrambi i casi subito dopo fai una pausa (anche fino a 5 secondi).

Una conversazione si basa sull’alternanza del turno: tocca a me, poi tocca a te, poi di nuovo a me, poi di nuovo a te,…

Quella pausa è il momento nel quale stai dando al tuo bambino la possibilità di inserirsi nella conversazione con una risposta: potrà essere una parola, un gesto, un suono,… ognuno di questi va bene.

A questo punto ricorda che il turno è di nuovo tuo! Agganciati alla risposta per proporre una nuova domanda, imitare ciò che ha detto/fatto, commentare di nuovo. E così via fino a quando smetterà di rispondere, e potrete continuare a leggere.

Nelle volte successive poni attenzione al tuo bambino: potrebbe voler iniziare lui una conversazione indicandoti un’immagine, producendo un gesto o una parola. Ora tocca a te rispondere!

2 – La RIPETIZIONE FOCALIZZATA

Questa strategia stimola il bambino a produrre nuove paroline, ed è particolarmente utile per quei bambini con un ritardo di linguaggio (i così detti late bloomers o late talkers) che hanno una comprensione adeguata all’età ma producono ancora nessuna o poche parole.

Si tratta di ripetere una parola specifica (parola target) 3 volte di seguito: prima da sola e poi inserita in due brevi frasi.

Quando (e SOLO quando), durante la lettura, il tuo bambino indica un’immagine o mostra interesse guardandola

  • pronuncia la parola per nominare l’oggetto o l’azione
  • subito dopo, pronuncia una breve frase che contenga quella parola
  • ripeti ancora quella parola in un’altra breve frase

Un esempio: il tuo bambino ti indica un cagnolino. A quel punto puoi dire Cane. Il cane mangia. Al cane piace l’osso.” e fare una pausa.

Mi raccomando: scegli una parola facile che sappia già comprendere, e soprattutto

non chiedere mai al tuo bambino di ripetere!!

il tuo obiettivo non è che lui sappia imitare, ma solo che acquisisca familiarità con la nuova parola e, piano piano, provi a produrla spontaneamente.

Clicca qui se vuoi capire perché è sbagliato e dannoso chiedere ai bambini di ripetere.

3 – ESPANDI il suo enunciato

Se il tuo bambino sa produrre già molte paroline (almeno 50) ma non riesce ancora a formare le prime frasi, puoi aiutarlo in questo modo:

quando lui, spontaneamente, produce una parola nominando un’immagine o un’azione raccontata nel libro, tu ripeti la sua parola in una frase di 2 elementi. Ad esempio, ti dice “cane” e tu puoi ripetere “il cane dorme“, oppure “il cane piccolo“.

Anche in questo caso non chiedere mai di ripetere ma fai una pausa e aspetta che lui ci provi da solo. Se le prime volte non succede non scoraggiarti perché è naturale, piuttosto continua ad utilizzare questa strategia anche nelle volte e nei giorni successivi.

Ovviamente puoi utilizzare questa strategia anche quando il bambino produce già le sue prime frasi, per poter ampliare il numero di elementi (bimbo: “cane dorme“, mamma/papà: “il cane dorme nella cuccia“).

I consigli che ti ho appena suggerito, rientrano tra le strategie di parent-coaching logopedico che utilizzo con i genitori di quei bambini che presentano un ritardo di linguaggio espressivo. Se sei interessato ad avere maggiori informazioni su questo tipo di intervento, scrivimi qui.

Ti ricordo che se hai dubbi sul fatto che il tuo bambino possa avere un ritardo di linguaggio, è importante rivolgerti ad uno specialista per valutare in maniera accurata la natura di questa difficoltà.

 

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