Come stimolare un bambino a prendere l’iniziativa nell’interazione comunicativa, quando questa abilità è carente o assente.
Un bambino ancora poco o per nulla verbale, o perché molto piccolo o perché mostra un ritardo di linguaggio, può sviluppare uno stile di comunicazione passivo.
Risponde alle domande o alle richieste dell’adulto quando è sollecitato, ma non prende l’iniziativa di comunicare: non cerca l’altro per interagire (se non, raramente, in caso di un bisogno), tende a continuare l’attività in maniera isolata, non ricerca mamma e papà per coinvolgerli.
I bimbi con uno stile di comunicazione passivo possono aver bisogno di aiuto per capire come diventare, invece, dei comunicatori attivi e quindi più efficaci.
Ecco alcuni consigli per stimolare questa competenza!
Ricorda: i tuoi alleati saranno le routine e il dare tempo
Non tutto a portata di mano
Se un bambino ha la possibilità di accedere liberamente a tutto ciò che gli occorre nel quotidiano, non si trova mai nella necessità di dover comunicare con te per richiedere.
Tieni quelle cose che durante il giorno potrebbe ricercare ben visibili ai suoi occhi ma non a portata di manina! I suoi giochi preferiti, il suo bicchiere, l’acqua, i biscotti,… e quando vedi che sta osservando qualcosa, anche se hai capito cosa vuole, non correre subito a dargliela, ma aspetta.
Dagli tempo di prendere l’iniziativa: venire da te, ricercare la tua attenzione e comunicarti, a gesti o a parole secondo il suo livello, cosa gli occorre.
Interrompi una routine conosciuta
Potrebbe essere una canzoncina che cantate spesso, una routine linguistica conosciuta come il pronti-partenza-via!, uno-due-tre-suuuu!, uno-due-tre-giùùù!, può essere un gioco ripetitivo come il cucù-settete, o il cavalluccio sulle ginocchia, possono essere le bolle di sapone, soprattutto quando il bimbo non sa soffiare ed ha necessità che sia tu a farlo!
Qualunque piccola routine ripetitiva, che prevede magari anche un linguaggio routinario, può essere sfruttata a questo scopo.
Dopo qualche ripetizione, fai una pausa, interrompi il gioco, ed osserva il tuo bimbo con sguardo stupito e con l’espressione di chi sta pensando “Oh, e adesso??”.
In questo modo gli darai tempo e spazio per prendere l’iniziativa e comunicarti che vuole continuare!
Piccoli imprevisti quotidiani
Sfrutta quei piccoli “imprevisti” che possono capitare abitualmente – un oggetto che cade, un rumore improvviso, un aereo o la macchina della polizia che passano – per fare delle esclamazioni di sorpresa “Oooooh, senti? Senti? L’aereo!! Oooh! E’ lassù!”
Dopo un po’ di tempo in cui il tuo bimbo si sarà abituato a vederti e sentirti reagire a queste situazioni, smetti di farlo e aspetta.
Osserva se magari, quando sente di nuovo un aereo, ti guarda (perché si aspetta la tua reazione) e, a quel punto, aspetta ancora che sia lui a fare un suono, indicare, provare a dire una parolina.
Un pezzetto alla volta
Offri al tuo bimbo solo una parte di ciò che vuole, e trattieni il resto aspettando, senza darglielo subito: questo lo stimolerà a dover prendere l’iniziativa di comunicare che ne vuole ancora.
Durante il pasto, ad esempio, puoi farlo con ciò che sta mangiando: dagli solo un pezzo di frutta, un cucchiaino di yogurt, un boccone di pasta, e aspetta che te ne chieda un altro.
Nel gioco tieni tu tutti i “pezzi” in un sacchetto trasparente (se con la zip meglio, perché così può anche richiederti di aprire) o in una scatola, e danne al bimbo solo uno per volta: una macchinina, un pezzo del treno, un pezzo di lego, un pezzo degli incastri. Stimolalo a richiedere il pezzo successivo!
Se osservi che si arrabbia, si innervosisce, ma non richiede, mostragli come si fa: puoi fare un gesto dicendo “ancora? vuoi ancora?” ed aiutarlo a imitare il tuo gesto o la parolina (secondo il suo livello) per richiedere un nuovo pezzo.
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