Quali competenze dovrebbe aver acquisito un bambino che si prepara ad andare alla scuola primaria? Vediamo insieme cosa sono i “prerequisiti”
L’apprendimento della letto-scrittura e delle abilità di numero e calcolo è subordinato alla presenza di alcune competenze dette prerequisiti.
Questi sono abilità cognitive di base che fungono da fondamenta per la costruzione delle successive attività scolastiche.
In parte, questi prerequisiti si costruiscono negli anni: si pensi, ad esempio, al lessico, alla capacità di raccontare, alla discriminazione di suoni simili, ecc..
Ma è durante l’ultimo anno della scuola dell’infanzia che i bambini svolgono, in maniera specifica, una serie di attività di pregrafismo, prelettura, ragionamento su numeri e quantità, proprio in preparazione all’ingresso in prima elementare.
Le maestre o gli stessi genitori possono, tuttavia, rendersi conto che non tutte queste abilità risultano pienamente o sufficientemente acquisite.
In qualità di Logopedista mi capita spesso di valutare bambini che si apprestano ad andare in prima, poiché queste difficoltà potrebbero, in alcuni casi, indicare la manifestazione di un disturbo latente e la necessità di un percorso specifico di supporto.
Ecco quindi qualche indicazione per i genitori: quali competenze dovrebbe avere il mio bambino?
1 – Abilità metafonologiche
Prima ancora di saper leggere e scrivere, i bambini devono riuscire a manipolare mentalmente i suoni delle parole: scomporli, ricomporli, riflettere sulle loro caratteristiche, somiglianze e differenze.
Questo permette ai bambini di acquisire la corrispondenza tra i fonemi (i suoni del linguaggio) ed i grafemi (le lettere scritte).
Un bambino che termina la scuola dell’infanzia dovrebbe essere in grado di:
- dividere una parolina in sillabe
- riconoscere parole che fanno rima tra loro
- riconoscere parole che iniziano con la stessa sillaba
- distinguere e classificare le parole “lunghe” da quelle “corte”
- fondere mentalmente più sillabe in sequenza per riconoscere la parola (se dico TA-VO-LO che parola ho pensato?)
- riuscire a dire una parola senza la sillaba iniziale o finale (se tolgo la prima sillaba di TAVOLO cosa rimane? “VOLO”)
I bambini che mostrano difficoltà nelle attività metafonologiche, potrebbero faticare di più nell’apprendimento della letto-scrittura.
Qui ti lascio alcune attività utili per allenare questa competenza.
2 – Coordinazione oculo-manuale
Alla soglia dei 6 anni, i bambini devono aver acquisito una buona capacità di coordinare ed integrare tra loro la percezione visiva ed i movimenti della mano e delle dita.
Questa competenza, detta appunto di integrazione visuo-motoria, assume un ruolo primario nell’apprendimento della scrittura e, se non è sufficientemente forte, rischia di creare difficoltà al bambino già durante il primo anno di scuola primaria.
I bambini dovrebbero essere in grado di:
- ricopiare correttamente figure come un quadrato ed un triangolo, dentro uno spazio definito
- seguire un tracciato di griffonages (ovvero un percorso grafico) con una discreta precisione
- ritagliare da soli il disegno di una casetta
- usare 6 cubetti per costruire la configurazione 3D di un’immagine
- ricopiare qualche letterina in stampatello, anche se in modo non preciso
- riuscire a scrivere il proprio nome
- colorare all’interno dei confini del disegno
3 – Abilità di analisi uditiva e visiva
L’apprendimento della letto-scrittura prevede, come meccanismo base, l’abilità di conversione dal codice orale (suoni del parlato) al codice scritto (grafemi o lettere) e viceversa.
Il bambino sviluppa fin dai primissimi mesi di vita la capacità di analizzare suoni ed immagini, poichè queste competenze hanno da subito un ruolo primario in tutte le aree dello sviluppo. Crescendo, queste abilità si affinano sempre di più, e all’ingresso in scuola primaria i bambini sono in grado di:
- riconoscere le lettere uguali tra le altre
- identificare la lettera corretta, avendo il modello, tra più lettere simili (trova A tra queste lettere Æ Â A V)
- distinguere se due parole molto simili tra loro sono uguali o no, solo ascoltandole (pane/cane; lana/nana; sole/sole,…)
- individuare una figura disegnata all’interno di uno scarabocchio
4 – Attenzione e Memoria
Attenzione e Memoria sono due funzioni cognitive trasversali, ossia che hanno un ruolo fondamentale per quasi tutte le nostre competenze, non solo scolastiche.
In maniera specifica, però, i bambini che si preparano alla scuola primaria devono aver sviluppato una buona competenza di Attenzione sostenuta e selettiva,
quindi
- mantenere l’attenzione per almeno 10-15 minuti, in un’attività a tavolino
- restare focalizzati su un’attività senza farsi distrarre da altri stimoli
- mantenere il focus attentivo su uno stimolo sia a livello visivo (trova tutti i gattini nascosti nel disegno) sia a livello uditivo (sentirai tanti suoni, batti le mani ogni volta che senti una campanella)
ed una buona Memoria di Lavoro Fonologica.
Questa rappresenta la capacità del bambino di trattenere in memoria informazioni di tipo verbale (diciamo in una specie di “magazzino”) e di poterle manipolare per il tempo necessario ad un compito di lettura, scrittura, apprendimento di parole nuove, comprensione del testo, ma anche nelle attività di numero e calcolo.
Ponendolo come un gioco, osservate se il vostro bambino, in questa fase è in grado di:
- ripetere correttamente una parola di 3 sillabe, inventa o mai sentita (es: BALUCO)
- ricordare una sequenza di 3-4 numeri o parole, senza errori (es: riesci a ripetere in ordine 6 – 3 – 9 – 2 / gatto – maniglia – tavolo)
- ripetere senza errori una frase di 6-7 parole
5 – Denominazione rapida
Rappresenta l’abilità di “dire velocemente” il nome di immagini semplici (colori, oggetti comuni), che sono disposti su un foglio uno accanto all’altro, come se fossero parole di un testo, seguendo la direzione della lettura, da sinistra verso destra.
Questo meccanismo di riconoscere lo stimolo, reperire e dire velocemente il nome e, contemporaneamente, spostare già l’occhio sullo stimolo successivo, rappresenta il meccanismo alla base del processo di lettura.
Diversi studi hanno evidenziato come una buona abilità di denominazione rapida già presente nei bambini di fine scuola materna, corrisponda poi ad una maggiore correttezza e rapidità di decodifica nella vera e propria lettura.
Per questo motivo risulta utile valutarla ed allenarla prima ancora che avvenga l’apprendimento scolastico, tanto che sono stati messi a punto dei veri e propri programmi di potenziamento specifici (se ti interessa avere maggiori informazioni puoi scrivermi qui).
Le precedenti indicazioni non rappresentano in alcun modo una valutazione delle competenze, quanto piuttosto una linea guida per osservare i bambini ed identificare la presenza di eventuali segnali di difficoltà.
In questo caso, o se si hanno dubbi sulle abilità del bambino, è bene rivolgersi ad un professionista (Logopedista, Tnpee, Neuropsicologo, NPI) e richiedere una valutazione specialistica.
Complimenti! Anch’io come logopedista e professoressa di sostegno imparo da lei. Grazie!
Grazie Gabriela, mi fa piacere poter essere di supporto, oltre che alle famiglie, anche ad altri colleghi e professionisti!
Salve sono una mamma di un potenziale anticipatario. Giusto una riflessione, mio figlio di febbraio ha tutte le competenze sopracitate, alcune molto ben definite, tuttavia penso sia utile, almeno in casi come il nostro, valutare anche la componente emotiva…. Che spesso vedo essere lasciata in disparte a dispetto delle componenti sopracitate. Potrebbe fare un articolo su quest’argomento? Devo dire che apprezzo molto gli articoli qui postati. Grazie!
Buongiorno cara mamma, grazie per questa riflessione assolutamente corretta: è importantissimo che i bambini siano pronti anche emotivamente a questo cambiamento!
Non essendo psicologa, preferisco sempre lasciare a colleghi professionisti il compito di fornire informazioni ed indicazioni di carattere psico-emotivo, ma è indubbio che tutte queste aree si intrecciano tra loro e che la valutazione del livello di “maturità” dei bimbi debba essere fatta considerando l’interezza di tutti i domini: cognitivo-linguistico ma anche psicologico, sociale ed emotivo.
Sono una maestra della scuola dell’infanzia nei suoi articoli ho trovato molti suggerimenti pratici e non i soliti commenti e teorie, prenderò spunto per fare attività con i miei bambini.